Il ne faut plus acheter des petits ours et autres bomboms de la HARIBO !!Ils sont fait dans des conditions affreuses et inhumaine sans oublier une hygiéne plus que douteuse Gli orsetti gommosi prodotti da schiavi": Haribo sotto accusa dalla tv tedesca La denuncia in un documentario di 44 minuti dal titolo "The Haribo Check". In Brasile uomini pagati 10 euro al giorno, costretti a bere acqua sporca e a dormire nelle piantagioni. L'azienda ha aperto un'indagine
UOMINI pagati 10 euro al giorno, costretti a bere acqua sporca e lavorare senza sosta, senza nemmeno il tempo per andare al bagno. Sono solo alcune delle accuse mosse da un documentario tedesco della tv pubblica Ard, che ha portato la nota marca produttrice di caramelle Haribo al centro di un vero scandalo.
Secondo i produttori del documentario "The Haribo Check" l'azienda non solo impiegherebbe fornitori che in Brasile sfruttano i lavoratori, ma in Germania farebbe affidamento su allevamenti in cui gli animali sono tenuti in condizioni pessime. Il tutto per ricavare due ingredienti come la cera di carnauba e la gelatina. Sulla questione la società tedesca ha aperto un'indagine.
MODERNA SCHIAVITÚ I realizzatori del documentario hanno scoperto che Haribo estrae la cera di carnauba, uno degli ingredienti usati per realizzare le sue caramelle, da piantagioni dove i lavoratori guadagnano 40 real al giorno, l'equivalente di circa 10 euro, e lavorano nella totale assenza delle più basilari norme di sicurezza, costretti a dormire all'aperto o in camion. Ma non solo: secondo i giornalisti tedeschi, questi uomini non avrebbero nemmeno accesso ai bagni e sarebbero costretti a bere acqua non filtrata direttamente dai fiumi. Tra gli impiegati ci sarebbero anche dei minorenni.
La cera di carnauba, applicata agli orsi gommosi per renderli lucidi e impedire che si attacchino, viene raccolta dalle foglie di palme che crescono solo negli stati nordorientali del Brasile come Piaui, Ceara, Maranhao, Bahia e Rio Grande do Norte, che sono anche tra le regioni più povere del Paese. Da queste regioni, secondo il quotidiano tedesco
Deutsche Welle, ogni anno vengono esportati circa 100 milioni di dollari di prodotto.
"I lavoratori sono trattati come oggetti, peggio degli animali", ha detto un funzionario del ministero brasiliano del Lavoro che ha denunciato condizioni lavorative "che potrebbero essere definite di schiavitù".
Sul caso è intervenuto subito il ramo tedesco di Amnesty International che ha sostenuto che la vigilanza sull'operato delle aziende partner spetta alle imprese tedesche: sono loro che devono controllare che non si commettano, o si contribuisca a perpetrare violazioni, dei diritti umani
"Se ci sono abusi dei diritti umani, devono subito adottare soluzioni e prevedere indennizzi", ha commentato a
Deutsche Welle Amnesty Germania sottolineando come in paesi come la Francia, ad asempio, sono state elaborate leggi che obbligano le aziende a sorvegliare lungo tutta la loro catena di produzione.
Secondo uno studio dell'Organizzazione mondiale del lavoro e dell'Organizzazione per le migrazioni oggi sono 40,3 milioni le persone che vivono nelle cosiddette condizioni di schiavitù moderna. Di questi il 71% è rappresentato da donne e bambini.